No, una Intelligenza Artificiale non ha diritto al copyright (e altro)
Il privilegio umano di creare
E insomma, se ci fossero stati dubbi, no, una AI (o IA, per dirla all’italiana), non ha diritto a registrare il copyright di una sua opera, almeno secondo il Dipartimento per il copyright degli Stati Uniti. La logica di questa decisione è che, per poter richiedere la tutela di un’opera d’arte, quest’ultima debba essere stata per lo più un prodotto dell’intelletto e della creatività umane.
Se la AI funge soltanto da ausilio al creatore, allora tutto ok. Ma il copyright andrà all’artista, non all’intelligenza artificiale. Se invece, come nel caso esaminato dal dipartimento, l’immagine è stata generata totalmente da un algoritmo, non è possibile attribuire la tutela giuridica della creazione alla macchina.
Una decisione che probabilmente fra qualche tempo farà discutere, via via che i confini fra creazione umana e non si assottigliano e che le AI diventano sempre più intelligenti. (via The Verge).
Leggermente conscio
Ancora sulle AI (argomento caldo, pare) e collegato a quanto sopra. Un paio di esperti, il ricercatore del MIT Tamay Besiroglu e il cofondatore di OpenAI Ilya Sutskever, quindi non proprio degli sconosciuti (anzi) sostengono che alcune AI di machine learning “potrebbero aver raggiunto una forma limitata di consapevolezza. Come da copione, segue putiferio. Risposta “morbida” del prof. Murray Shanahan dell'Imperial College di Londra “Certo, nello stesso modo in cui un grande campo di grano potrebbe essere un po' di pasta".
È divertentissimo quando gli scienziati si azzannano fra loro (virologi, anyone?), ma in realtà l’argomento è molto, molto serio (molto). Già è difficile dire cosa voglia dire essere consapevoli, lievemente o meno. D’altra parte una eventuale definizione di consapevolezza o coscienza di sé che potrebbe aver senso applicata agli umani, non è detto che funzionerebbe altrettanto bene per le macchine.
Magari è vero che cervelli complessi come GPT-3 o GPT-4 (quelli, per capirci, in grado di scrivere articoli e saggi indistinguibili da quelli umani) possiedono una qualche forma di coscienza, ma potrebbe essere del tutto diversa da quella definiamo tale.
E con questo direi che avete abbastanza di cui dibattere stasera a cena. (via The Independent)